Carlo Panza nasce a Viterbo nel 1957.

Inizia a fotografare nella seconda metà degli anni ottanta rivolgendo il suo interesse inizialmente al paesaggio urbano, still-life e ritratto per poi indirizzarsi in maniera prevalente, dalla metà degli anni novanta, verso la fotografia di paesaggio sia come rappresentazione del territorio che come ricerca personale. Partecipa a workshop e incontri formativi che nel tempo gli permettono di acquisire nozioni di tecnica, composizione e linguaggio fotografico.
Immagini di still life, realizzate nei primi anni novanta, vengono pubblicate sul mensile Photographie Magazine nel maggio 1996 insieme ad una intervista di Valerio Negrini.
I suoi progetti sul paesaggio diventano mostre personali come Oltre lo sguardo (Viterbo, 1987), Paesaggio urbano (Viterbo, 1997), Alberi (Viterbo, 2006), Bullicame (Roma, 2014 – Magliano Sabina, 2019), La naturale forma (Fiuggi, 2014 – Bibbiena, 2016), AsproMonte (Bibbiena 2015, Rosignano 2016, Reggio Calabria 2018) La serra (Bibbiena, 2015 – Tarquinia, 2019).

Nel 2015 partecipa alla manifestazione Crediamo ai tuoi occhi presso il Centro Italiano Fotografia d’Autore di Bibbiena nella sezione Autoproduzioni con il libro AsproMonte, realizzato insieme al fotografo Michele Furci, allestendo una mostra.

Nel 2016 il portfolio Limbo viene pubblicato sulla rivista on-line PLS Magazine.
La Serra viene pubblicato sul blog Mu.Sa. di Sara Munari e sulla rivista on-line Photosophia e viene inoltre selezionato tra i primi venti lavori nell’ambito di ProgettoP 2016 promosso dalla Galleria Gallerati di Roma.

Nel 2017 partecipa e vince con La serra alla manifestazione Fotoconfronti – Crediamo ai tuoi occhi presso il Centro Italiano Fotografia d’Autore di Bibbiena nella sezione Autoedizioni.
Nello stesso anno, nell’ambito di Ombre Festival di Viterbo all’interno della manifestazione letteraria sul libro giallo, nella Sala Regia del Comune, espone il lavoro Resilienza realizzato tra Reggio Calabria, Cinisi e Palermo, insieme al fotografo Michele Furci, sugli immobili confiscati alla mafia e alla Ndrangheta divenuti punto d’incontro e di confronto tra i giovani.

Nel 2018 è finalista al Siena International Photo Awards e nello stesso anno, a Viterbo, insieme a Michele Furci, crea il Collettivo 42 coinvolgendo Mariangela Tripiedi, Paola Burla e Vittorio Faggiani. Nei successivi due anni di attività vengono organizzati più di trenta eventi tra mostre personali e collettive, incontri e presentazioni di libri fotografici.

Nel 2019, 2021, 2022, su invito della Galleria Gallerati di Roma, espone alcune fotografie nella collettiva “FUORI LUOGO” insieme ad artisti nazionali e internazionali negli spazi di Officine Forte Marghera di Mestre, Venezia.

Nel 2021 il lavoro La naturale forma diventa un libro edito da SEIPERSI di Stefano Vigni e Chiara Narcisi.

Nel 2022, insieme a Paola Burla, Vittorio Faggiani e Michele Furci (Collettivo 42) con la collaborazione artistica di Massimo Mazzoli e Stefania Lasagni realizza il libro La colpa edito da MiniBrì Edizioni.
Nello stesso anno, il progetto Limbo diventa un libro edito da SARAB Collective di Gianluca Ceccarini e Nahid Rezashateri.